Il delitto perfetto (1954)

La vicenda si svolge a Londra. L’ex campione di tennis, Tony Wendice (Ray Milland), scoperto il tradimento della moglie Margot (Grace Kelly) con un amico, lo scrittore americano Mark Halliday (Robert Cummings), decide di sbarazzarsi di lei a tempo debito per ereditare la sua piccola fortuna.

Per sviare i sospetti e nel tentativo riconquistare la fiducia e l’amore della moglie aspetta quasi un anno prima di agire finché trova il killer adatto in Swann (Anthony Dawson), un suo ex-compagno di college già sospettato di furto che ora vive mantenuto da vecchie signore. Wendice lo costringe, con il ricatto e con una promessa di danaro, ad uccidere per lui la moglie Margot, istruendo un delitto apparentemente perfetto.

Ma le cose non vanno come previsto: assentatosi Wendice per andare a teatro (ed avere così un alibi incontestabile), Swan entra dalla veranda del giardino mentre la vittima designata sta parlando al telefono proprio con il marito e tenta di strangolare la moglie dell’ex compagno, ma questa riesce a liberarsi del maldestro killer infilandogli nella schiena, durante la colluttazione, un paio di forbici accuminate che stavano sulla scrivania e procurandone così l’inopinata morte.

Inizialmente incredulo al telefono, il marito riesce, dopo l’immediato rientro a casa, a rigirare le cose in modo da far accusare la moglie di omicidio. Margot viene condannata così al patibolo, ma uno zelante ed intelligente ispettorecapo di Scotland Yard, Hubbard (John Williams), dopo un certo scetticismo sull’innocenza di Margot, capisce che c’è sotto qualcosa di non chiaro e grazie ad uno stratagemma trova le prove per scagionare la moglie ed incolpare il marito-mandante.

Oggetto: mazzo di chiavi


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